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Il volume traccia un profilo storico-linguistico della lingua giuridica e amministrativa italiana, partendo dalla testimonianza più antica risalente ai primi documenti del volgare (il Placito capuano del 960) e arrivando alla scrittura burocratica di oggi sul web. L'autore ripercorre la storia linguistica soffermandosi sulle caratteristiche peculiari di alcuni generi e sottogeneri testuali del diritto e dell'amministrazione (gli statuti comunali, i manuali di stile, le lettere diplomatiche, i codici e le leggi). Sono inoltre trattati i momenti più significativi di pianificazione linguistica nella storia dell'italiano e gli usi ufficiali fuori d'Italia, dalle vicende mediterranee delle repubbliche marinare nel Medioevo fino al ruolo attuale dell'italiano nella Unione europea.